All’interno di questo vasto contenitore creato
dall’associazione Musicaimmagine si collocano una serie di attività di alto spessore culturale e musicale in collaborazione con
Enti come il Pontificio Istituto di Musica Sacra, il Pontificio Istituto Teutonico di S. Maria dell’Anima, l’Accademia
Nazionale di S. Cecilia, l’Istituto Storico Germanico, l’Istituto Italiano per la Storia della Musica e decine di altre
importanti Istituzioni. Tra queste attività, già per il secondo anno consecutivo, insieme all’Associazione “Amici della Musica di
Tivoli”, è stata celebrata il 27 aprile u. s. una giornata di studi interdisciplinari: le Giornate carissimiane 2019.
Dopo le relazioni si è svolta la presentazione del libro:
Parve che Siro… rimembrasse una florida primavera a cura di G. Ciliberti (Ed. Florestano, 2018) raccolta di scritti di
Jean Lionnet sulla musica a Roma nel Seicento, in occasione del ventennale della scomparsa del noto musicologo francese. Infine si è aperta una tavola rotonda condotta dal M°
Colusso arricchita da una relazione del prof. Giuseppe Pucci, archeologo, sul testo dello Jefte (uno dei più famosi
oratori di Carissimi).

Giacomo Carissimi (1605-1674). Dopo i primi incarichi a Tivoli ed Assisi fu maestro di cappella di Sant’Apollinare e del Collegio Germanico: da qui la sua fama di compositore e didatta si sparse in tutto il mondo. La regina Christina di Svezia lo nominò “Maestro di Cappella del concerto di Camera” della sua corte romana. Corteggiato dai regnanti d’Europa, Carissimi scelse di rimanere sempre a Roma. I numerosi allievi e gli ammiratori copiarono le sue opere che oggi sono nelle biblioteche di tutto il mondo. Questa larga disseminazione, pur comportando difficoltà per lo studio delle fonti, ha favorito e fatto scaturire, ieri come oggi, incontri e condivisioni: tra questi le Giornate carissimiane.
Le Giornate carissimiane sono state istituite da Musicaimmagine nel 2013 per festeggiare i trenta anni di attività dell’Ensemble Seicentonovecento diretto da Flavio Colusso intorno all’opera di Carissimi. Sono appuntamenti “nei luoghi del Maestro” (Marino, Tivoli, Assisi, Roma) per riflettere intorno alla sua attività, ma anche per riscoprire musicisti, spesso dimenticati, che ebbero però un ruolo fondamentale per l’evoluzione della cultura musicale. Sono, ancora, occasione per riascoltare rare pagine di musica, alcune in prima esecuzione. Infine coinvolgono volentieri studiosi di altre discipline.