“Mottetti e balletti alla corte dei Cardinali d’Este”: e la villa si illumina di musica


Martedì 13 agosto 2019 Villa d’Este si è aperta di sera per la gioia dei turisti. Non solo: per l’occasione il coro “Giovanni Maria Nanino” ha proposto l’evento dal titolo "Mottetti e balletti alla corte dei Cardinali d’Este", presentando brani di autori estensi del XVI secolo, concedendosi anche qualche divagazione. 

L’iniziativa – insieme all’evento del 17 agosto "Suono di una notte di mezza estate" del gruppo vocale Charmonie – fa parte dell’offerta di concerti itineranti nel giardino di Villa d’Este a cura dell’Associazione Amici della Musica di Tivoli in occasione delle aperture notturne straordinarie nella settimana di ferragosto disposte dal direttore dell’Istituto autonomo Villa Adriana e Villa d’Este, dott. Andrea Bruciati.

Tourdion, suggestivo brano di anonimo francese della fine del 1400 ha aperto il concerto. Spostandosi tra il suggestivo chiostro all’ingresso della villa, alle sale del palazzo fino al giardino, il coro ha eseguito classici della polifonia rinascimentale profana come El grillo è buon cantore di Josquin des Près, attivo alla corte di Ercole I d’Este, e Il Ballerino di Gian Giacomo Gastoldi. Nell’anno 1598, il duca Cesare dEste convocò Orazio Vecchi perché svolgesse la mansione di maestro di corte: di questo autore, il coro, diretto da Maurizio Pastori, ha eseguito l’aria a 4 voci So ben mi ch’ha bon tempo e la canzonetta Leva la man di qui. Riconosciuto capolavoro nell’ambito madrigalista, Zefiro torna è stato composto da Luca Marenzio, musico al servizio del cardinale Luigi d’Este, su testo di Francesco Petrarca (“Canzoniere”, sonetto CCCX). Madonna tu mi fai lo scorrucciato è una villanella alla napoletana di autore ignoto; il programma profano era completato con alcuni brani di Adriano Banchieri: Capriciata a tre voci seguita dal divertente Contrappunto bestiale e Gli amanti moreschano. A queste composizioni si sono aggiunte le note di alcune composizioni sacre come la suggestiva Ave Maria di Jacob Arcadelt, il brano naniniano Jesus in pace imperat e il coinvolgente Sicut cervus di Giovanni Pierluigi da Palestrina. Sia Nanino, di cui il coro porta il nome, che Palestrina furono al servizio di Ippolito II.
Ancora una volta, dunque, l’ensemble ha accompagnato i visitatori nel loro tour notturno all’interno della villa. Grande effetto per l’esibizione sul balcone della Fontana dell’Organo, preceduta dalla “performance” del famoso organo idraulico. Il Coro Nanino curerà un altro concerto itinerante la sera di sabato 7 settembre prossimo.