Domenica
16 luglio 2017, presso le Scuderie Estensi a Tivoli, gli Amici della Musica di
Tivoli hanno realizzato un vero e proprio viaggio musicale: il concerto “Canzoni&Canzoni”,
con il soprano Michela Varvaro e il M° Pierluigi D’Amato al pianoforte, ha
voluto proporre alcune tra le più belle melodie della musica europea e
italiana, con il pubblico che, nella finzione scenica, è stato accolto nel
salotto di una signora legata alla musica per storia familiare, personaggio
interpretato da Serena Calabrese. Il viaggio, accompagnato dagli appunti di un
diario di famiglia, è partito dall’Europa per poi ricondurci
in Italia.
Il
programma prevedeva, per l’Europa: “O del mio dolce ardor” (Gluck), dall’opera Paride
e Elena (1770); “Ombra mai fu” (Haendel), aria iniziale dell’opera Serse
(1738); “Standchen” (Schubert), dalla raccolta Schwanengesang
(canto del cigno), del 1828, anno della morte dell’autore; al pubblico è stata
data lettura della traduzione, eccone uno stralcio: “Sommessi nella
notte/I miei canti ti supplicano;/Diletta, vieni da me/Giù nel bosco
silenzioso!”; “Tu che m'hai preso il cor” (Lehar), romanza tratta dall'operetta "Il paese del sorriso"
(Das Land des Lächelns) musicata da Ferenc Lehár, 1929, di grande successo,
interpretata da cantanti lirici e di musica leggera, un duetto d'amore tra la
giovane occidentale Lisa e il principe cinese Sou-Chong.
In Italia abbiamo,
invece, viaggiato grazie a: “Amarilli”, madrigale di Giulio Caccini che è
vissuto a Tivoli e che è stato uno dei precursori del melodramma, che a sua
volta darà origine all'opera; “Intorno all'idol mio”, dall’Orontea di Marco
Antonio Cesti (1656), una delle opere più rappresentate nel XVII secolo; “O mio
babbino caro” (Puccini), da Gianni Schicchi (1918), unica opera comica
del compositore, fa parte del cosiddetto Trittico ambientato nella
Firenze medievale; “Musica proibita” (Gastaldon), 1881: una fanciulla vorrebbe
ripetere il ritornello di una canzone d'amore che un bel garzone le canta ogni
sera, da sotto il balcone; ciò le viene proibito dalla madre ma la ragazza
approfitta della sua assenza, intona l'aria e che sopresa per il pubblico
presente quando, dal fondo della sala, il tenore Fabio Serani ha iniziato a
cantare, interpretando il garzone, per poi raggiungere e infine baciare, alla
fine dell’esecuzione, Michela Varvaro. Sul finire della serata, la padrona di
casa e dell’immaginario salotto ha richiesto un’incursione musicale nella città
di Napoli: ecco dunque “'A vucchella”, romanza di Tosti del 1907, testo di
Gabriele D’Annunzio: il brano nasce da una scommessa tra il poeta e il politico
Ferdinando Russo riguardo le capacità di scrivere un testo in napoletano;
“Torna a Surriento” (De Curtis), presentata in pubblico per la prima volta
nel 1902. Alla richiesta del
bis, Michela Varvaro e Pierluigi D’Amato hanno eseguito “Non ti scordar di me”
(1935, Domenico Furnò ed Eugenio De Curtis).
Gli Amici
della Musica ringraziano il pubblico e il Sindaco di Tivoli Giuseppe Proietti
per la presenza.