Domenica 6 marzo a Tivoli è tornata nuovamente la grande
musica dal vivo: presso la Chiesa Santa Maria Maggiore (detta “di San
Francesco”) si è svolto il secondo concerto dell’anno 2016 degli Amici della
Musica di Tivoli, un concerto quaresimale che ha proposto il celebre Stabat mater composto da Giovan Battista Pergolesi,
commissionatogli nel
1735 dalla confraternita napoletana dei Cavalieri della Vergine dei Dolori di
San Luigi al Palazzo per la liturgia della Settimana Santa per sostituire
l’omonima composizione di Alessandro Scarlatti.
Il soprano Michela Varvaro e il controtenore Stefano
Guadagnini, accompagnati dall’Ensemble aRchimisti, hanno eseguito la
composizione di Pergolesi sulla base del manoscritto dell’opera custodito
nell’Archivio Vergelli di Tivoli. Il testo, di grande impatto emotivo, mette in
musica il dramma di Maria ai piedi del Figlio crocifisso, presentando a un
pubblico attento lo strazio della donna elevato a esperienza assoluta di Fede.
Le voci cadevano sulla rete sicura degli aRchimisti, appoggiandosi e viaggiando
sulla bellezza serena, dolce e potente insieme, dell’ensemble di archi. Ecco le
12 parti del planctus virginis:
Duetto: Stabat Mater dolorosa, Aria
per soprano: Cujus animam gementem,
Duetto: O quam tristis et afflicta,
Aria per contralto: Quae maerebat et
dolebat, Duetto: Quis est homo,
Aria per soprano: Vidit suum dulcem natum,
Aria per contralto: Eja Mater, fons
amoris, Duetto: Fac ut ardeat cor
meum, Duetto: Sancta Mater, istud
agas, Aria per contralto: Fac ut
portem Christi mortem, Duetto: Inflammatus
et accensus, Duetto finale: Quando
corpus morietur.
Lo Stabat Mater è
una delle più elevate espressioni della musica italiana del Settecento e ispirò
le composizioni di diversi musicisti, come Giovanni Paisiello, Johann Sebastian
Bach e Joseph Eybler, amico di Mozart e maestro di cappella a Vienna.
Giovanni Battista Draghi detto Pergolesi, compositore, organista e violinista di epoca barocca, morì di tubercolosi nel 1736, a 26 anni. La sua brevissima vicenda artistica gli valse una meritata fama, cresciuta ulteriormente dopo la morte. Il legame che lega Pergolesi a Tivoli è duplice: la prima biografia storicamente documentata su di lui fu pubblicata nel 1910 da Giuseppe Radiciotti, pioniere della musicologia moderna e insegnante presso il Liceo Classico di Tivoli; inoltre, le due opere più note del compositore, lo Stabat mater e l’intermezzo La serva padrona, sono conservate in manoscritti settecenteschi nell’Archivio Vergelli.
Giovanni Battista Draghi detto Pergolesi, compositore, organista e violinista di epoca barocca, morì di tubercolosi nel 1736, a 26 anni. La sua brevissima vicenda artistica gli valse una meritata fama, cresciuta ulteriormente dopo la morte. Il legame che lega Pergolesi a Tivoli è duplice: la prima biografia storicamente documentata su di lui fu pubblicata nel 1910 da Giuseppe Radiciotti, pioniere della musicologia moderna e insegnante presso il Liceo Classico di Tivoli; inoltre, le due opere più note del compositore, lo Stabat mater e l’intermezzo La serva padrona, sono conservate in manoscritti settecenteschi nell’Archivio Vergelli.
L’esecuzione dello
Stabat
Mater è stata preceduta
da un’altra composizione
pergolesiana:
la Sonata a tre in sol maggiore
che, nei
suoi tre tempi,
ha preparato il pubblico
all’ascolto.
Il concerto ha avuto il patrocinio del Comune di Tivoli e
della Comunità Francescana di S. Croce in S. Maria Maggiore. Il prossimo
appuntamento, fissato per il 17 aprile, sarà con il tradizionale Concerto di Primavera a Villa d’Este.
G.B. Pergolesi: Sonata a tre in Sol Maggiore
G.B. Pergolesi: Stabat Mater per Soli e Archi
Soprano: Michela Varvaro
Controtenore: Stefano Guadagnini
aRchimisti Ensemble:
Violino I Eleonora Giosuè
Violino II Andrea Camerino
Viola Riccardo Savinelli
Violoncello Giuseppe Scaglione
Contrabbasso Pierpaolo Mastroleo
Serena Calabrese